Quando e come nascono le Pin up?
Quando ti occupi di vintage non puoi non pensare alle Pin up! E’ un tipo di donna molto particolare. Con questo termine si fa riferimento a una super bambola, dalle forme generose, procace e ammiccante, che ama flirtare ma resta innocente, è erotica ma mai esplicita, maliziosa e candida al tempo stesso, che ama farsi fotografare in abiti succinti. Si narra che la storia e la nascita della Pin up ebbe inizio durante il primo conflitto mondiale. Si doveva trovare un modo per convincere gli uomini ad arruolarsi e si cercò uno stimolo visivo che fosse efficace allo scopo, tra le varie proposte pubblicitarie, quella della Pin up sembrava essere la più efficace. L’immagine della Pin up si diffuse però durante il secondo conflitto mondiale, quando le immagini delle ragazze, iniziano a diffondersi in modo massiccio su molte riviste di settimanali degli Stati Uniti. Questo fenomeno attirò soprattutto l’attenzione dei lettori uomini e in particolar modo dei soldati impegnati al fronte, che usavano appendere le foto di queste ragazze nei loro armadietti o nelle tende da campo.
Le Pin up divennero delle sex-symbol, proprio perché sexy e prorompenti, totalmente prive di quel mistero che aveva caratterizzato le dive degli anni’30. Erano tipiche bellezze americane, donne prosperose ed attraenti e, per questioni di praticità iniziarono ad indossare i pantaloncini sportivi, attirando l’attenzione sulle gambe lunghe è sulle loro curve abbondanti. Rappresentavano i sogni erotici del pubblico maschile, soprattutto in un momento di profonda crisi causata dalla guerra. Il fenomeno approdò al cinema e al teatro attraverso le attrici-ballerine che misero in scena spettacoli di burlesque. Alcune delle più famose Pin up sono: Betty Grable, Gypsy Rose Lee e Tempest Storm, ma la diva che più di tutte ha saputo emergere nel dopoguerra è stata Rita Hayworth, divenuta l’immaginario collettivo di un certo tipo di bellezza femminile. La storia delle Pin up è ricca di contraddizioni: se da una parte le rende oggetto del piacere maschile, dall’altra sono innegabilmente uno dei simboli del movimento femminista. E’ un fenomeno sociale tutto made in USA, che nel XX secolo portò un’aria di cambiamento, le donne acquisiscono maggior libertà e consapevolezza. E’ una rivoluzione tutta estetica, le donne si vestivano soprattutto per attirare gli uomini, dunque iniziarono a mostrarsi sempre più scoperte. Molte inseguivano il mito di Marilyn Monroe come ispirazione, ed iniziò la moda dei boccoli e dei capelli ricci. Ma oltre alle Pin up, fu anche il decennio dei blue jeans e del rock ‘n’ roll. Le gonne si accorciano, arrivando fin sotto il ginocchio, nascono le mitiche ed iconiche gonne a ruota, vaporose con un sottogonna in tulle e non dimentichiamo le gonne a vita alta dritte, sinuose che sottolineavano le forme gentili e sensuali.
E’ il periodo di rinascita dopo la Grande Guerra. E’ il periodo in cui iniziano ad apparire tanti stili, provenienti non solo dalle case di moda ma anche dalle strada. C’è lo stile Bon ton della perfetta casalinga e quello appariscente delle Pin up, che rappresentavano i sogni erotici del pubblico maschile. L’outfit della “brava ragazza” era caratterizzato dalla gonna a ruota, camicetta, cardigan appoggiato sulle spalle, ballerine e coda di cavallo. Diversamente il look inconfondibile delle Pin up era caratterizzato da shorts, camicia dalla scollatura ampia legata alla vita e ballerine, ma non mancavano neanche le gonne a ruota con gli irrinunciabili pois e i capelli raccolti in una banana. Questo cambio di rotta di stile, genera un mutamento nella concezione della donna, della sua figura e dell’affermarsi di nuovi canoni di bellezza.
Il fenomeno della Pin up nel corso degli anni rivive ciclicamente momenti di popolarità grazie soprattutto al vintage che caratterizza tutto ciò che proviene dagli anni’50.