Cosa significa essere un Hipster?
Il termine Hipster indica una cultura composta da giovani bohémien della classe ricca e media. Questo genere di cultura e associato alla musica indie e a quella alternativa. Il neologismo che diede i natali negli anni Quaranta a questo nuovo movimento culturale negli Stati Uniti, descrive i giovani ragazzi bianchi di classe sociale medio/alta, che ammiravano ed emulavano i jazzisti afroamericani, di cui ne condividevano ideali e stili di vita. L’etimologia del termine è stato a lungo dibattuto. Attorno al 1940, fu coniata la parola Hipster, che sostituì il termine Hepcat, ovvero coloro che desideravano distinguersi dai fan dello swing, che alla fine degli anni Quaranta e inizio degli anni Cinquanta cominciarono ad essere fuori moda. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale la sottocultura Hipster vide un notevole ampliamento, associandosi ad essi una fiorente scena letteraria. I poeti beat rendono popolare il termine e lo stile di vita in tutta l’America e nel mondo proponendo un modello anticonformista che si svilupperà nello stile. Oggi la parola Hipster ha assunto un significato ben diverso da quello del passato, indicando una subcultura di persone giovani borghesi, che si interessano alla cultura alternativa, di nicchia.
L’appartenente alla cultura Hipster, nel nostro presente è di sesso maschile, laureato e freelance, conosce e sa usare la tecnologia, ma preferisce mantenere uno stile vintage, che dimostra anche nel suo modo di vestire. Indossa jeans skinny, t–shirt basic, sneakers, ma anche camicie a quadri. Uno degli elementi distintivi è la folta barba o baffi dalla forma particolare ed estremamente curati, in perfetto stile retro’. Se è necessario, preferisce portare gli occhiali da vista, in stile Ray-Ban e gli occhiali da sole sono molto grandi, non mancano i tatuaggi e ama usare i profumi. Buona parte degli hipsters preferiscono mangiare bio o vegetariano, si interessano a musica, arte e cinema di nicchia. Abbandonata la passione per la musica jazz, ora l’hipster è un fanatico dell’indie rock e dei vinili. Ama vivere giorno per giorno e non pianifica mai nulla, nemmeno i viaggi. Generalmente si stabilisce nelle grandi città: Roma, Parigi, Berlino, Milano, New York, San Francisco e molte altre, pian piano li fenomeno è sempre più dilagante pur rimanendo ancora di nicchia. E’ un perfetto ambientalista, oltre alla cura del cibo, ricordiamo rigorosamente bio a Km 0, in città ama muoversi in bicicletta.