Immagine, fame e società. Lo scrivo di nuovo perché voglio prepararti, questo sarà un post-blog pesante, difficile, lo so iniziamo la stagione con un argomento non molto divertente. Ma nel mondo dell‘immagine (quella corporea intendo!) è fondamentale, trattare anche questi argomenti perché in base alla mia esperienza, la maggior parte dei miei clienti (uomini e donne) soffre di un disturbo alimentare e odia il proprio corpo, si sente insicuro/a e inadeguato/a e c’è quasi un’ossessione per il confrontarsi con il corpo altrui. Quindi, non c’è un’accettazione di sé, ci si riduce alla fame indipendentemente dalla taglia che si porta e ci si confronta con l’altro che magari rispecchia qui canoni estetici tanto ambiti e a sua volta la persona che ammiriamo prova la stessa cosa su di sé e guarda altrove, ammirando e spesso invidiando ciò che non si ha.
L’insoddisfazione per il proprio corpo può essere associata a comportamenti alimentari disturbati, questo colpisce prevalentemente le ragazze e le donne ma anche gli uomini seppur in piccola parte. Ci sono tre fattori che implicano lo sviluppo della propria immagine corporea, che sono: i pari, i genitori e i mass media. Oltre ai mass media, notevoli pressioni sono determinate dai genitori e dal confronto con i pari. Importante è il concetto che viene determinata dall’autostima, ovvero quel senso del valore e apprezzamento di sé. È un’ampia rappresentazione del sé che include aspetti cognitivi, comportamentali, valutativi e affettivi. Ma l’amore per sé stessi sta alla base del rapporto che il bambino ha avuto con i genitori, dell’amore e delle cure ricevute. Dovrebbe essere messa maggiormente in risalto dalle famiglie e dalla scuola insieme all’insegnamento di altri valori.
Chi soffre del Disturbo del Comportamento Alimentare, ha chiaramente dei livelli molto bassi di autostima e utilizza il proprio corpo da una parte per sollevare l’amore per sé stessi, cercando conferme all’esterno sia nel mondo reale e sia nel mondo virtuale. Dall’altra colpevolizzando quel corpo non perfetto, che non rispetta i canoni che si crede di non avere. La relazione tra corpo e società, può essere vista da due punti di vista. L’influenza che il corpo esercita sulla società. L’influenza della società che esercita sul corpo, non solo per quanto riguarda l’aspetto culturale, ma facendolo diventare oggetto di conflitti e di pratiche di potere. Concentrando l’attenzione, in particolare al secondo punto di vista, ovvero quella che valuta il condizionamento sociale sul corpo. Ciò ha radici profonde, il mondo sociale nelle sue varie culture, ha da sempre manipolato e condizionato l’anatomia nella sua struttura. Lo stesso Schilder nel suo lavoro L’immagine è apparenza del corpo umano, parla dell’immagine corporea, si può affermare che lui fu il primo nel voler tentare di congiungere l’aspetto fisiologico, neurologico e psicologico relativo allo schema mentale. Nella sua opera parla di “immagine corporea”, un qualcosa che ci appare nella nostra mente. Definisce “Lo schema corporeo è l’immagine tridimensionale che abbiamo del nostro corpo: possiamo anche definirla immagine corporea”. Conferisce all’immagine una valenza sociologica, in quanto a contribuire all’idea che ciascuno ha di sé, dipende anche dal modo in cui ci percepiscono gli altri. L’insoddisfazione verso la propria immagine corporea può essere fonte di rischio per l’insorgenza dei disturbi del comportamento alimentare. Chi è soggetto a questa forma di interiorizzazione e pressione sociale sono le ragazze in fase preadolescenziale e adolescenziale, proprio in quella fase della vita in cui un individuo è nel pieno dello sviluppo psico-fisico ed emotivo e il confronto con la società e le convenzioni ad essa annesse, se non ben strutturato, può andare incontro a un comportamento sregolato e dannoso per la salute, dall’essere vittima di dipendenze, ai disturbi del comportamento alimentare. L’influenza dei media sembra amplificare lo sviluppo dell’insoddisfazione corporea. L’autostima è stata definita come il modo in cui una persona si valuta, si apprezza e si paragona all’altro per il suo aspetto e qualità. L’immagine corporea è centrale nella fase adolescenziale, perché nella società moderna le ragazze vengono educate a credere che l’aspetto fisico sia importante e centrale per la valutazione del sé, sia per il confronto con i pari. Importante è il lavoro di rieducazione nell’accettazione del proprio corpo, indipendentemente da come si presenta, aiutando le giovani donne ad accettarsi senza scendere al ricatto di un aspetto estetico canonizzato a tutti i costi.
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