Possiamo proprio dirlo, dopotutto è un istinto naturale che nasce con noi, per lo più di natura inconscia. Ci paragoniamo agli altri, che diventano il nostro criterio di valutazione delle nostre prestazioni, capacità e valore. Tendenzialmente ci paragoniamo con le persone che conosciamo, amici per la maggiore e successivamente colleghi di lavoro e conoscenti, lo facciamo per capire dove sono loro e il metro di paragone ci fa capire cosa abbiamo fatto e cosa dobbiamo ancora fare. Di per sé la pratica essendo di natura inconscia non è nociva, ma è nociva il modo in cui lo facciamo e le persone che scegliamo. Questo tanto paragonarsi, può manifestare a lungo andare invidie e frustrazioni, soprattutto se chi abbiamo scelto come metro di misura ha realizzato qualcosa che noi ancora non siamo riusciti a realizzare. In sostanza il concetto “l’erba del vicino è sempre più verde” è deleteria, si dovrebbe evitare di guardare dall’altra parte della staccionata.
Il problema e che spesso tendiamo a calcare la mano, la vita degli altri ci sembra più bella, gli altri ci sembrano più belli e felici, rispetto a noi; ma in realtà tutto questo accanimento non fa che peggiorare la nostra autostima. Il confronto per essere utile al nostro miglioramento personale e professionale deve essere sano, in questo caso si parla di ammirazione, diversamente quando il confronto è negativo e disfunzionale si parla di invidia e di certo non è utile per il raggiungimento e il miglioramento della nostra vita. Ma vivere sempre sotto paragone con gli altri, può arrivare a scatenare problematiche di natura patologica. Per dirla tutta siamo felici della vita degli altri solo se la nostra è migliore! Ma tutto questo può essere convertito in qualcosa di buono. Concentrarsi e lavorare su sé stessi, essere fieri dei piccoli risultati raggiunti, ci fa cambiare la prospettiva delle cose. D’altronde tutti noi abbiamo tempi diversi, c’è chi realizzerà un obiettivo prima e chi dopo, ma può capitare anche che quell’obiettivo non si realizzerà affatto, allora non disperare, magari la vita ci riserverà qualcosa di diverso e migliore.
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